Giorgia Meloni e la Condizione Difficile: L’Italia non Riconoscerà la Palestina senza la Rimozione di Hamas e il Rilascio degli Ostagg
Giorgia Meloni e la Condizione Difficile: L’Italia non Riconoscerà la Palestina senza la Rimozione di Hamas e il Rilascio degli Ostagg
A cura di: Islam Ibrahim Seif
Le recenti dichiarazioni del Presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, sulla questione palestinese e il riconoscimento del suo Stato sono un passo diplomatico calcolato, che colloca Roma in una posizione intermedia diversa dal percorso intrapreso da alcuni dei suoi alleati europei. Mentre Meloni ribadisce il suo sostegno alla soluzione a due Stati, rifiuta il riconoscimento prematuro e pone condizioni rigorose per trasformare tale sostegno in un riconoscimento ufficiale.
1. Sostegno di Principio e l’Avvertimento sui “Risultati Contrari”
Meloni ha più volte dichiarato il suo forte sostegno alla creazione di uno Stato palestinese come parte di una soluzione globale del conflitto. Tuttavia, ha sottolineato che il riconoscimento deve avvenire al momento opportuno, ritenendo che riconoscerlo prima della sua “effettiva istituzione” potrebbe avere “risultati contrari”.
Rifiuto del Riconoscimento Prematuro
In dichiarazioni alla stampa, il Presidente del Consiglio italiano ha chiarito il suo punto di vista: “Sostengo fortemente lo Stato di Palestina, ma non sostengo il riconoscimento prima della sua istituzione”. Meloni spiega che il riconoscimento simbolico di uno Stato non esistente sul campo non risolve il problema, ma potrebbe “suggerire che il problema sia stato risolto quando non lo è”.
2. Le Due Condizioni Irrinunciabili di Roma
L’attuale posizione italiana subordina il riconoscimento dello Stato palestinese al raggiungimento di due condizioni fondamentali, chiaramente annunciate da Meloni davanti alla stampa internazionale e all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Questa posizione rappresenta un tentativo italiano di utilizzare la “carta del riconoscimento” come strumento di pressione.
A. Il Rilascio di Tutti gli Ostaggi Israeliani
Roma ritiene che la priorità assoluta debba essere la fine della crisi umanitaria legata agli ostaggi e considera questo un prerequisito imprescindibile.
B. L’Esclusione di Hamas dal Governo
Meloni ha chiesto chiaramente l’“esclusione di Hamas da qualsiasi ruolo nell’amministrazione della Striscia di Gaza” o in qualsiasi futuro processo governativo in Palestina, ritenendo che la pressione internazionale debba concentrarsi sul movimento che “ha iniziato la guerra e ne ostacola la fine” rifiutando di rilasciare gli ostaggi.
3. Critica alle Operazioni Israeliane: Superamento del “Principio di Proporzionalità”
Parallelamente alla sua cauta posizione sul riconoscimento, Meloni non ha esitato a muovere forti critiche alle operazioni militari israeliane, invitando Israele a rispettare il diritto internazionale.
La Situazione Umanitaria e il Rischio di Isolamento
Meloni ha affermato che la situazione umanitaria a Gaza è diventata “tragica e ingiustificabile” e ha accennato al fatto che la risposta israeliana potrebbe aver “superato il principio di proporzionalità”. Ha anche ammonito Israele sul fatto che “non ha il diritto di impedire la creazione di uno Stato palestinese” o costruire nuovi insediamenti che minino tale soluzione. Ha aggiunto che Israele rischia di “cadere nella trappola” tesa da Hamas, che mira a isolarla a livello internazionale.
Conclusione: Una Strategia Diplomatica Duplice
In sintesi, la posizione di Giorgia Meloni riflette una strategia duplice: sostenere il principio della soluzione a due Stati come obiettivo finale, ma rifiutare le misure simboliche che non servono a questo scopo, e subordinare il riconoscimento effettivo a condizioni rigorose volte a cambiare lo scenario politico e di sicurezza sul campo a Gaza e in Cisgiordania.
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